
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili più del 40% di tutti i decessi; in particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, mentre l’ictus è la prima causa di disabilità permanente. La maggioranza dei pazienti a rischio non sono riconosciuti o non sono trattati.
L’alta numerosità di eventi giustifica la necessità di interventi di prevenzione primaria sul territorio.
I fattori di rischio cardiovascolare, si possono suddividere in fattori non modificabili (sesso, età) e fattori modificabili mediante corretti stili di vita e/o trattamenti farmacologici (diabete mellito, abitudine al fumo, ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia).
Percorso:
• Raccolta anamnestica
• Valutazione del profilo cardiovascolare
• Visita cardio-vascolare
• Relazione clinica
L’identificazione e il corretto trattamento delle persone a rischio di malattie cardiovascolari è uno degli obiettivi della prevenzione primaria individuale.
Per quantificare il rischio di una malattia cardiovascolare, l’Istituto Superiore di Sanità ha messo a punto due strumenti: la carta del rischio cardiovascolare e il punteggio del rischio individuale.
Entrambi consentono di stimare la probabilità di un individuo di ammalarsi di un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei successivi dieci anni. In considerazione degli elementi descritti nasce l’esigenza di creare un progetto di prevenzione personalizzata, identificando soggetti a maggior rischio per avviare un’opportuna attività di prevenzione e terapia.
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